
Sono stati il famoso “oggetto di bonus” della puntata lunigianese di 4 Ristoranti con Alessandro Borghese, ma gli sgabei sono da sempre uno dei piatti più conosciuti della cucina locale, veri e propri protagonisti delle feste estive, comodi da mangiare camminando e quindi autentico cibo da strada!
Non sono sicuramente una specialità esclusivamente locale, vista la loro diffusione nel vicino territorio spezzino, nella riviera apuana dove vengono chiamati panzanelle o al di là dell’Appennino conosciuti come gnocco fritto o torta fritta, secondo se ci troviamo in provincia di Reggio Emilia o di Parma. Recentemente hanno avuto anche uno spazio sul celeberrimo mensile “La Cucina Italiana”.
La loro versione originale prevede che siano preparati con l’impasto del pane (in alcune zone sono anche chiamati pan fritto) in strisce di lunghezza di almeno 12-15 centimetri, larghi almeno 5 e fritti in abbondante olio di oliva finchè non diventano dorati e, una volta asciugati e divenuti croccanti, vengono serviti ripieni con formaggio molle oppure salumi. Il segreto di un buon sgabeo è il suo interno che deve rimanere gonfio e vuoto per non essere troppo pesante, questo sono fondamentali lo spessore e la lievitazione, di almeno 3 o 4 ore. Nei ristoranti della Lunigiana sono serviti come sfizioso antipasto preparati in strisce di 3-4 centimetri.