Le Statue Stele rappresentano il più antico e affascinante patrimonio artistico della Lunigiana. La prima Statua Stele fu ritrovata in Val di Vara nel 1827 e da allora i ritrovamenti si sono succeduti nel tempo fino ai giorni nostri, quando si sono intensificati. Basti pensare alle sette statue recentemente scoperte nel territorio di Groppoli, che hanno portato il numero complessivo dei reperti a circa ottanta esemplari. Molte stele sono state ritrovate durante operazioni di scavo condotte per i motivi più disparati o riconosciute perché parzialmente emergenti dal terreno. Altre sono state invece scoperte all’interno di edifici civili e religiosi, utilizzate come materiale di reimpiego. Nel lungo spazio di tempo che precede l’arrivo dei Romani in Lunigiana, le Statue Stele ci forniscono importanti informazioni sulla cultura e la religiosità dell’età del rame, del bronzo e del ferro: armi, ornamenti, iscrizioni ci raccontano di un mondo complesso, ricco di contatti con civiltà diverse eppure ancora misterioso e in gran parte da scoprire.
La Classificazione
Le Statue Stele si dividono in tre gruppi caratterizzati dalla diversa elaborazione tecnica e stilistica e devono il loro nome al luogo di ritrovamento:
GRUPPO A: Comprende le stele più antiche, caratterizzate da una elaborazione molto stilizzata: la testa infatti è appena abbozzata e non si stacca dal corpo. Il volto stilizzato presenta una forma ad U. Attributi e ornamenti sono assai schematici. Tali caratteristiche sono ben visibili nella stele Casola in cui l’unica distinzione tra il corpo e la testa è una linea clavicolare, da cui scendono verso il basso, leggermente curvate, le braccia. Il volto presenta la tipica forma ad U e gli occhi sbozzati a pastiglia. La stele presenta anche, in basso, un pugnale a lama convessa con il pomo dell’impugnatura a semidisco.
GRUPPO B: E’ composto di numerose Statue Stele che mostrano una elaborazione stilistica più curata: la testa si stacca dal tronco ed assume la caratteristica forma a mezzaluna. Il volto (ancora ad U o delimitato da un cerchio) presenta numerosi particolari. Gli ornamenti, armi e monili, sono più numerosi e diversificati. La stele Canossa presenta ad esempio un pugnale rettangolare, inserito nel suo fodero, decorato con tre cuspidi, mentre la Minucciano III associa alla presenza del pugnale un’ascia di tipo Similaun. Anche gli esemplari femminili presentano particolari più curati. La stele Treschietto è decorata sul collo da una serie di linee curve parallele, che raffigurano una goliera, un ornamento particolarmente usato nell’età del Bronzo. Ad attirare però l’attenzione in questa statua è la definizione del seno, particolarmente evidente e rifinito con la presenza di capezzoli. Molte statue di questo gruppo presentano inoltre segni inequivocabili del loro riutilizzo, nel corso dei secoli, come materiali di costruzione.
GRUPPO C: Comprende le stele più recenti, databili all’età del ferro, che si distinguono dalle precedenti per un ulteriore variazione sia delle forme anatomiche che degli ornamenti. Ciò che le caratterizza è che esse sono lavorate “a tutto tondo”, concepite quindi come statue, per una visione globale e non più solo frontale. I dettagli del volto, delle braccia e di armi e ornamenti cambiano, mentre compaiono alcune iscrizioni. La statua stele Bigliolo racchiude in sé tutte le caratteristiche del gruppo più recente. E’ scolpita a tutto tondo e soprattutto le spalle sono ora elaborate nella forma naturale e non più squadrate. Il volto è definito nei suoi particolari, come anche le armi. Sul petto reca un’iscrizione, in caratteri etruschi, di cui non si conosce ancora il significato.
Descrizioni tratte da TurismoinLunigiana.it
MUSEO DELLE STATUE STELE “C.A. AMBROSI”
c/o Castello del Piagnaro , Pontremoli (MS)
+39 0187.831439 – info@statuestele.org- www.statuestele.org