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Palmina all'Unesco

Questa è la storia di una foto che ritrae una persona intenta a compiere un gesto quotidiano, ma di estrema importanza per il nostro territorio… La persona della foto è Palmina Giannarelli, abitante di Sassalbo (Fivizzano), un paese ai piedi delle vette del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, oggi popolato da qualche decina di anime ma che in tempi passati arrivava ad un oltre migliaio di abitanti, un borgo come tanti ma che ha un’incredibile bagaglio di storie e leggende, dalla sua origine ai riti passati, come il tradizionale fidanzamento.

I sassalbini da sempre si sono arrangiati a vivere con quello che offriva loro il territorio circostante: estraendo il gesso dalla  cava che da il nome al paese (saxo album, sasso bianco), producendo carbone nelle tante carbonaie che venivano costruite nei boschi, perfino estraendo ghiaccio dal laghetto poco sopra al paese e rivendendolo al vicino ospedale di Fivizzano oppure coltivando i castagneti che circondano il paese e che offrivano agli abitanti del paese i loro frutti, molto preziosi per l’economia rurale e spesso fondamentali per la loro alimentazione in passato durante i periodi più difficili. Palmina, con tutta la sua famiglia, partecipava prima alla raccolta e poi all’essicazione nel gradile, dove era necessario passare intere giornate e nottate vegliando il fuoco affinchè fosse adatto allo scopo e non rovinasse l’intero raccolto.

Lo staff del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano sotto la foto di Palmina all’UNESCO di Parigi

Alla fine degli anni ’90 il nostro socio Matteo Tollini di Legambiente Lunigiana, amico della famiglia, si trovava a Sassalbo e le scattò alcune foto mentre era intenta a pulire le castagne essiccate dalla buccia e dalle impurità. Palmina era un’allegra e pittoresca signora di novant’anni, che per l’ennesima volta ripeteva quel gesto tradizionale senza l’aiuto di nessun macchinario, cantando come era suo solito, circondata dai figli e dai nipoti. Le sue foto vennero utilizzate per i primi depliant e brochure di promozione turistica della Lunigiana e ancora oggi, nell’era del digitale, del web e dei social network le sue fotografie sono utilizzate ogni volta che si parla di castagne e della loro lavorazione secondo tradizione.

Oggi Sassalbo è sede dell’ Ente Parco dell’Appennino,  questo angolo fra Toscana e Emilia è entrato a far parte dell’ Area Man and Biosphere dell’UNESCO e per rappresentarlo nel palazzo di Parigi di questa importante istituzione internazionale, chi era più adatto di lei? Purtroppo Palmina non è più fra noi, ma la sua immagine campeggia nella capitale francese e siamo sicuri che, pensando al figlio che continua a coltivare il castagneto di famiglia, sarebbe orgogliosa della tanta strada fatta dal paesino fra le cime dell’Appennino. Probabilmente starà festeggiando cantando una delle sue canzoni preferite….

Un grosso grazie alle famiglie Giannarelli e Furletti per le preziose informazioni su Palmina

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